200×120 cm
Una mano si protende verso di noi. Chiede vita.
Una stampa digitale su una lastra a specchio riproduce le acque marine e una mano aperta e tesa. Il fruitore si trova di fronte ad un’opera che, inaspettatamente, lo ritrae: vede il suo viso sotto il pelo dell’acqua, tenta disperatamente di non affogare e chiede aiuto. Calandoci nei panni di chi cola a picco, siamo ancora in grado di guardarci negli occhi? Al pubblico la riflessione
A hand reaches out to us. It asks for life.
A digital print on a mirror plate reproduces the sea waters and an open and stretched hand. The viewer is faced with a work that, unexpectedly, portrays him: he sees his face under the water, desperately tries not to drown and asks for help. Are we still able to look ourselves in the eye? To the audience the reflection